Leonardo Favario

Open Source Project Leader

Avevo una manciata di anni quando mio padre entrò in casa con un fiammante 386, ignaro di aver così innescato la mia innata curiosità: di lì a poco ho scoperto per puro caso che in un anonimo floppy si celava l’eseguibile del mitico “Zool”, un simpatico gremlin saltellante le cui avventure digitali mi hanno accompagnato nei mesi a seguire. La sfida principale è stata lanciare quel file eseguibile: la linea di comando, per chiunque presagio di ostacolo insormontabile, è diventata invece ben presto la mia più grande alleata tanto che, tutt’ora, quando vedo un editor grafico mi sento smarrito.

Qualche anno dopo, i misteriosi toni di dial-up sono divenuti una costante melodia di sottofondo preannunciante la possibilità di raggiungere altri nodi posizionati nei più remoti luoghi del pianeta. Elettrizzante! Internet per me ha rappresentato sin dal principio una bizzarra possibilità di studiare, partecipare e condividere, uno strumento perfetto per provare a colmare un’irrefrenabile sete di conoscenza.

A circa 14 anni sono rimasto colpito da una conferenza di Richard Stallman e, in pochi giorni, ho deciso di non rimanere con le mani in mano: insieme a un paio di amici ho creato un gruppo dedicato all’applicazione nel contesto scolastico dei concetti alla base del software libero. In breve tempo ci è apparso chiaro che le stesse nozioni che spiegavamo ai nostri coetanei durante le lezioni pomeridiane potevano essere applicate anche a docenti, dirigenti scolastici e, perché no, si potevano estendere a tutti i contesti con i quali i cittadini interagiscono nella vita di ogni giorno.

La condivisione della conoscenza è la base sulla quale costruire una vera innovazione: non è concepibile pensare di reinventare la ruota ogni volta che si vuole progettare una nuova macchina! Nel mondo dei bit, questo si traduce nella condivisione del codice sorgente, che permette all’utente di diventare parte attiva del processo, potendo egli stesso contribuire alla correzione di bug, migliorare alcune funzionalità o studiarne la logica. Così come per il piccolo Dilbert nel fumetto anche per me, che rientravo nella casistica denominata “the knack”, la naturale evoluzione è stata l’ingegneria, informatica nel mio caso. Ho avuto la fortuna di lavorare alla tesi di laurea sotto l’illuminante guida del professor Meo che mi ha offerto la possibilità di riunire tutte le mie più grandi passioni in un solo progetto: è nata così FARE, una piattaforma web composta da software libero focalizzata sull’open education atta a creare, raccogliere e condividere con tutta la community molteplici oggetti didattici in formati aperti.

Le reti di comunicazione sono state il leitmotiv del mio PhD durante il quale ho seguito il filone di ricerca relativo alle nuove tecnologie di streaming adattivo, guardando sempre con grande attenzione il mondo del software libero e il movimento dell’open education. Ho continuato ad insegnare - che per me è una bellissima forma di condivisione di conoscenza - su diversi fronti, partendo dalla robotica per bambini fino ad arrivare ai corsi universitari.

Negli anni ho partecipato con diversi ruoli in tutte le edizioni del master in management del software libero che mi ha dato la possibilità di comprendere le logiche della PA italiana e di capire come accompagnarla al meglio nel percorso di trasformazione digitale.

Software a parte, ho avuto l’incredibile fortuna di gironzolare molto per il globo vivendo in cinque continenti e coltivando la mia grande passione per l’aeronautica: non mi stancherò mai di osservare un tramonto a 35000 piedi. Nel 2016, grazie ad una borsa di studio Fulbright BEST, sono stato catapultato nel cuore della Silicon Valley, un ecosistema dove la parola chiave è pensare diversamente e anche il fallimento è osannato (ovviamente solo se è ottenuto “presto, spesso e velocemente”). Nella mecca dell’high tech ho prima studiato e poi lavorato, ma soprattutto ho vissuto esperienze e conosciuto persone che si sono dimostrate chiave nello sviluppo della mia attuale forma mentis.

Il Team Digitale è stato sin dal principio per me molto più di un semplice sogno: rappresenta coraggio, volontà, determinazione e, soprattutto, concretezza. Per questo, più che dalla mission, sono stato folgorato dalle persone che lo compongono e che, ogni giorno, dimostrano con straordinaria acutezza che anche i problemi apparentemente insormontabili possono essere risolti in modo collaborativo, stravolgendo il punto di vista dal quale sono stati a lungo osservati. Mi sento estremamente motivato a prendere parte al lavoro del Team occupandomi di ciò che più mi rappresenta: la condivisione di idee, informazioni e software per innovare la PA rendendola più snella, efficiente e trasparente nel totale rispetto dei propri cittadini. Detto tra noi, però, è anche vero che non vedevo l’ora di unirmi a questa squadra formata da ex bambini che, seppur cresciuti, non hanno mai perso la voglia di curiosare!

Data inizio: 2 aprile 2019

Periodo previsto: fino al 31 dicembre 2019

Compenso su base annua: € 75.000

Registrazione in Corte dei Conti: Il decreto di nomina è in fase di registrazione presso la Corte dei Conti


Ultimo aggiornamento: 21/01/2020
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